Ecco l'ennesima catena... ma trattandosi di libri, vi aderisco sempre volentieri.
Il giochino consisterebbe nel riportare l'incipit di uno o più libri, credo tra i nostri preferiti (o se così non è, per me sì) e nominare qualcun altro a proseguire allo stesso modo la catena. Io non nominerò nessuno, chi vorrà sarà libero di riprenderlo.
Ma visto che il giochino, così concepito, mi sembra un tantino "spoglio", ho deciso di provare ad ampliarlo, chiedendo, a ciascuno di voi che leggerete il post, e che sicuramente avrete letto almeno uno dei libri che citerò, di sceglierne a piacere uno dei tre e proseguire nell'incipit, senza naturalmente far riferimento alla vera trama del libro.
Vediamo cosa ne salta fuori....
E siccome sono stata nominata dal perfido AngeloC, e gli ho promesso che sarò crudele con lui.... Bè, mio caro, te la sei voluta! TU SEI OBBLIGATO a riportare sul tuo blog le frasi finali dei libri che riporterò io.... e vedi di non barare, che posso controllare!!!
Ecco qui i libri...
Ken Follett – Le gazze ladre
Un minuto prima dell’esplosione, nella piazza di Sainte-Cécile regnava la calma assoluta. La sera era calda e una coltre di aria immobile avvolgeva la città. La campana della chiesa batteva pigri rintocchi, chiamando a raccolta i fedeli con poca convinzione, ma per Felicity Clairet suonavano come un conto alla rovescia.
Carlo Lucarelli – Almost Blue
Il suono del disco che cade sul piatto è un sospiro veloce, che sa appena un po’ di polvere. Quello del braccio che si stacca dalla forcella è un singhiozzo trattenuto, come uno schioccare di lingua, ma non umido, secco. Una lingua di plastica. La puntina, strisciando nel solco, sibila pianissimo e scricchiola, una o due volte. Poi arriva il piano e sembrano le gocce di un rubinetto chiuso male e il contrabbasso, come il ronzio di un moscone contro il vetro chiuso di una finestra, e dopo la voce velata di Chet Baker, che inizia a cantare “Almost Blue”.
Stefano Benni – Il bar sotto il mare
Non so se mi crederete. Passiamo metà della vita a deridere ciò in cui gli altri credono, e l’altra metà a credere in ciò che altri deridono.
Camminavo una notte in riva al mare di Brigantes, dove le case sembrano navi affondate, immerse nella nebbia e nei vapori marini, e il vento dà ai rami degli oleandri lente movenze di alga.
Non so dire se cercassi qualcosa, o se fossi inseguito: ricordo che erano tempi difficili ma io ero, per qualche strana ragione, felice.
Improvvisamente dal sipario del buio uscì un vecchio elegante, vestito di nero, con una gardenia all’occhiello…