Mario Melazzini con Marco Piazza - Un medico, un malato, un uomo - Ed. Lindau
Un libro che si legge in poco più di un'ora, 130 pagine intrise di pure emozioni già dalle prime pagine. Pagine dense di tante sensazioni diverse, ma con l'ottimismo e la voglia di lottare sopra tutto.
Questa è il racconto di un medico che scopre di essere affetto da una grave malattia inguaribile (SLA - Sclerosi Laterale Amiotrofica), che viene descritta nel suo inevitabile decorso e insieme viene descritto il grande processo di trasformazione nella ricerca di se stesso di un medico che diventa malato ma soprattutto scopre di essere uomo. Grande uomo.
E dico Grande con cognizione di causa. Io e i miei familiari lo abbiamo conosciuto personalmente, perchè lui ha lavorato nella clinica del mio paese natale, prima di diventare primario di oncologia a Pavia.
Mio padre è morto nel 1996 per un tumore e anche se era in cura a Milano, il Dottor Melazzini veniva a casa a somministrare le medicine e le terapie di cui mio padre aveva bisogno, e ogni volta si fermava a chiacchierare, spiegare, rispondere alle nostre domande, senza fretta, con dolcezza. Lui stava ancora bene, si è ammalato poi nel 2002.
Voglio riportare un brano di questo libro che può rendere l'idea del perchè penso che sia un uomo, e medico, Grande.
"Sono sempre stato un medico attento ai bisogni dei malati. Me l'ha confermato, qualche giorno fa, un collega. Parlavamo della mia malattia, gli dicevo che mi ha permesso di capire, fino in fondo, cosa si prova quando ci si trova <<dall'altra parte>>. <<Sono cambiato>> sostenevo. Ma lui, il mio collega, non era d'accordo: <<Tu sei sempre stato così, Mario. Hai sempre dedicato tempo ed energie al rapporto con i pazienti>>."
Grazie, Doc!